Shooting professionale Children

L’evoluzione e la crescita sono spettacoli da non perdere e da conservare gelosamente.

Il mio set è il loro gioco, il loro modo di vedere le cose, il loro più puro divertimento. I bambini sono degli esseri speciali. Sono la genuinità assoluta che vive intorno a noi. Fotografarli, per me, significa “rubare” una parte di quella purezza che rappresentano e farla rivivere millemila volte dentro una singola e immutabile immagine. Per questo cerco di metterci tutto il rispetto e la consapevolezza che posso nel gestire un set fotografico con questi piccoli miracoli viventi. La cosa più importante che ho capito è che il bambino non è li per me, non è li per scelta propria, non è lì perché lo vuole… un giorno probabilmente sarà molto felice di essere passato per di qua, ma non ancora. Ora non ne ha coscienza, ne voglia. Nessun bambino vuole stare fermo di fronte a me con un’espressione empatica, gioiosa o emozionata. Quindi, fin dall’inizio, mi sono chiesta dove stesse il compromesso fra le mie foto e la loro gioia. Trovarlo è stata la chiave di ogni poesia, di ogni “clic”.
Passo la mia ora con loro ad ascoltarli, a giocare con loro, a farmi coinvolgere dai loro segreti, dai loro sogni, da quelle piccole meraviglie che sanno raccontarmi. Creo intorno a questo “modo di essere” le foto che voglio scattare. Mentre mi parlano, mentre si raccontano, colgo e disegno nella mia testa la prossima foto che scatterò il prossimo “clic”. In realtà non è nemmeno un compromesso, è un dialogo. Loro vogliono mostrarsi nel modo in cui io cerco di coglierli. So di essere riuscita, o meno, in questo compito solo durante la fine della mia ora con loro quando non notano più la differenza fra un gioco e una foto. Quando non notano più se ho una macchina fotografica in mano o se non ce l’ho e, riponendola, loro continuano a stare con me. in un quarto d’ora senza pensieri e senza immagini, un quarto d’ora che sarà solo un ricordo di bambino per loro e un momento di gioia per me… un quarto d’ora che loro dedicano a me!
Ed è così che nasce un’immagine che parla di loro, tratta da me, in un mondo di grandi che imparano dai bambini!